martedì 1 maggio 2012

OTTIMISMO TECNOLOGICO? 


NO GRAZIE!

Un docente accusa: italiani ignoranti, due righe su twitter non fanno cultura

Viviamo nell'età dell'ignoranza e crediamo di poter essere onniscienti. 
La velocità ha preso il posto dell'accuratezza. Siamo in balia di una moda rovinosamente populista. Il futuro appare fosco. In Italia più che altrove. Fabrizio Tonello non fa molti sconti nel suo nuovo libro: L'età dell'ignoranza. È possibile una democrazia senza cultura? (Bruno Mondadori, pp. 151, euro 15). Professore di Scienze politiche a Padova, ha lavorato negli Stati Uniti e lì ha deciso di scrivere il suo atto d'accusa."Mi sono reso conto che il clima anti-intellettuale che si è andato creando in Italia è parte di un contesto culturale più ampio. Possiamo finire bolliti prima di accorgercene. La temperatura dell'acqua sale lentamente".
Ci spieghi...
"Nel libro ho evitato di citare Bossi e Berlusconi. Non volevo sembrasse un pamphlet contro chi è fuori gioco. Ma quanto ci è costato dover assistere per anni alle cene di Berlusconi e alle canottiere di Bossi? Tanto che poi si deve ricorrere ai tecnici e siamo quasi stupiti che sappiano governare. Scopriamo che un Quintino Sella come ministro è meglio di Bartali. Bella scoperta".
Della competenza che manca ai governanti parlava già Socrate.
"Ma quel che è successo nel mondo occidentale dagli anni 80 è unico. Reagan vinse le elezioni con le sue battute di spirito, umiliando Carter che appariva un noioso ingegnere. Poi, prima dei suoi incontri importanti, ricorreva a una chiromante. Sempre meglio del bunga bunga, certo. Ora siamo contenti di avere un premier che invece di fare le corna sa far di conto. Ne siamo stupiti".
Nel suo libro le riflessioni più accorate riguardano la scuola.
"Più del 50 per cento degli italiani non ha mai letto un libro. La scuola elementare resiste. Ma poi non si formano più giovani con capacità linguistiche che li mettano in condizioni di trarre profitto dai corsi universitari".
Lei se la prende anche con i nuovi supporti elettronici.
"Sono contrario all'ottimismo tecnologico. A ogni innovazione si grida al miracolo e a un futuro migliore. Telegrafo, radio, aviazione, televisione. I risultati li abbiamo sotto gli occhi. Il problema è saper usare l'enorme massa di informazioni. Serve il senso critico. Ma oggi trionfano la velocità e la brevità. Come posso approfondire qualcosa con twitter? Centoquaranta caratteri. Due righe e mezza. Dove sono l'approfondimento e la discussione? I politici che twittano sono il trionfo del non pensiero. E del sentimentalismo. Le emozioni sono ciò che può essere veicolato in due frasi. Il sentimento privo di letterarietà. Moccia. I talk show. Un romanticismo d'accatto".

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