martedì 10 novembre 2009

9 Novembre 1989



BERLINO - Venti anni fa cadeva il Muro. E Berlino ha ricordato, con una festa, l'evento che ha dato una svolta netta non solo alla storia della città e della Germania, ma anche a quella del XX secolo. La fine della barriera ha segnato anche la fine della divisione della città, dell'Europa e di due diverse visioni strategiche del mondo.
Un momento significativo è stato quando Merkel, Mikhail Gorbaciov e Lech Walesa si sono incamminati lungo la Bornholmer Strasse per una passeggiata sui 138 metri del ponte Boesebrucke, uno dei sette passaggi di confine della città al tempo della Guerra Fredda. Sotto la pioggia, nascosta da un tappeto di ombrelli, Merkel è stata seguita dalle telecamere di tv arrivate da tutto il mondo.
Barack Obama, assente a Berlino, non è voluto mancare alla cerimonia. Il presidente americano ha inviato a sorpresa un videomessaggio durante la cerimonia in cui ha ricordato come la caduta del Muro sia stato "il più chiaro segnale di rifiuto della tirannia" e "non poteva essere una più forte affermazione di libertà".
Cossiga: ''L'ambasciatore mi disse: è finito tutto''
Roma, 9 nov. (Adnkronos) - "E' finito tutto". Con queste parole l'ambasciatore italiano nella Germania orientale annuncio' all'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga la caduta del Muro di Berlino. A ricordarlo e' lo stesso ex capo dello Stato, ospite di Sky Tg 24, rievocando il dialogo avuto con il diplomatico italiano. "Mi trovavo in casa, allora in Italia si vedeva anche la Cnn e si vedeva che qualcosa stava accadendo al Muro. Io chiamai la sala situazioni del Quirinale, del ministero degli Esteri, quella del ministero della Difesa, ma non mi seppero dire nulla. Allora pensai di chiamare il nostro ambasciatore presso la Ddr e gli dissi: che cosa sta succedendo? 'Qualcosa sta succedendo', disse, 'ho mandato il mio ministro consigliere e l'addetto militare e l'ho pregato di mettersi in divisa in modo da essere riconosciuto'".
"Dopo circa mezz'ora -prosegue Cossiga- l'ambasciatore mi richiama e mi dice: 'sa presidente, e' finito tutto'. Dico, cosa vuole dire e' finito tutto? 'Hanno travolto il Muro sia i tedeschi orientali per passare a Berlino occidentale, sia i tedeschi di Berlino occidentale per andare a Berlino orientale, c'e' una grande festa e i poliziotti, alcuni sorridenti altri sbandati, hanno assistito. Non ci sono state vittime'".
Cossiga racconta anche la sua esperienza riferita al 1961, quando il Muro fu edificato. "Ero a Bonn perche' seguivo la campagna elettorale della Cdu e la Direzione Dc chiese a noi che eravamo li' di andare a Berlino per rendere testimonianza. Con un aereo britannico (perche' potevano volare soltanto britannici, francesi e americani) mi recai a Berlino e vidi la costruzione del Muro. La gente si deve rendere conto che era veramente un muro, e vidi anche una cosa scioccante, che non solo costruivano il muro, ma tappavano le porte e le finestre delle case che erano sulla linea di demarcazione tra Berlino Ovest e Berlino Est. Poi fui uno dei primi che passai il Muro, al Checkpoint Charlie, e mi ricordo che andammo in un caffe' di Berlino Est e pagammo quattro soldi".
"Non solo vidi costruire il Muro -prosegue il presidente emerito della Repubblica- ma vidi le prime pozze di sangue della gente sparata dalla Polizia o che si gettava dalle case prima che murassero le finestre. Mi ricordo benissimo che gli Alleati franco-anglo-americani avevano isolato Berlino Ovest per 500 metri perche' i tedeschi di Berlino Ovest minacciavano di travolgere il Muro. Una delle cose che la gente non sa e' che il Muro fu costruito contro la volonta' dei sovietici e gli Alleati non seppero, se non dopo che cadde il Muro, che i sovietici avevano detto al Governo della Germania orientale, che fosse ben chiaro che loro erano legati dagli accordi di pace anche con gli anglo-franco-americani e che se gli anglo-franco-americani avessero voluto travolgere il Muro, lo doveva difendere la Ddr, perche' loro non lo avrebbero difeso".
"E mi ricordo -continua Cossiga- che al Checkpoint Charlie da una parte c'erano i carri armati della Germania Est, dalla parte Ovest c'era un solo carro armato e mentre i soldati dell'Esercito della Germania orientale erano tutti attrezzati sulle torrette dei carri, l'equipaggio di questo carro americano aveva steso una tendina, perche' c'era il sole, ed erano nelle sedie a sdraio che bevevano birra e Coca cola e leggevano il giornale".
"Contrariamente a quello che la gente credeva, che il Muro di Berlino sarebbe caduto sul Partito comunista italiano, in realta' e' caduto sulla Democrazia cristiana, sul Partito socialista e sui partiti di centro", spiega il presidente emerito della Repubblica. "Tanto e' vero -ha aggiunto- che il Partito comunista ha continuato ad esistere nelle sue diverse incarnazioni: prima il Partito democratico di sinistra, poi i Democratici di sinistra, poi l'Ulivo e adesso il Partito democratico. Della Democrazia cristiana non c'e' piu' traccia: ci sono ex Dc nel Popolo della liberta' ed ex Dc come la Rosy Bindi, Franceschini, Fioroni e Franco Marini nel Partito democratico. Il Partito comunista italiano seppe rinnovarsi, cambiando il nome, il simbolo; mentre la Dc volle continuare ad essere se stessa, non idealmente ma nelle sue strutture; il Partito socialista lo stesso, e vennero poi travolti dallo scandalo di Mani pulite".


1 commento:

  1. Interessantissimo!
    Per completare l'argomento invito a dare un'occhiata al mio blog, dove alla pagina "RDT (Germania Est)" c'è una ricca galleria di foto ad alta definizione, raffiguranti i confini berlinesi anche nel periodo "pre-muro" 1950-1961.
    Saluti cordiali!

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