lunedì 9 marzo 2009

DUE PARTITE




di Enzo Monteleone
sceneggiatura Cristina Comencini, Enzo Monteleone
fotografia Daniele Nannuzzi
montaggio Cecilia Zanuso

con Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Valeria Milillo, Claudia Pandolfi, Alba Rohrwacher.







Trama
Il mistero delle otto donne in riunione permanente di DUE PARTITE? La complicità distante, la schiettezza e le reticenze, quel modo di stare al mondo che intenerisce gli uomini, li ammalia e certe volte li spaventa. Cristina Comencini ed Enzo Monteleone hanno ricavato un caleidoscopio vintage, romantico, sofferto dell’universo femminile per come conoscevano le loro mamme e per come hanno interpretato o conosciuto il ruolo delle figlie. La Comencini è stata anche regista teatrale del testo che ha scritto ma ha ceduto a Monteleone la trasposizione al cinema. Dalle tavole del palcoscenico arrivano Margherita Buy, forse una promessa pianista che ha rinunciato per la famiglia, una dolce Isabella Ferrari in cinta che ricorda molto la Julienne Moore di “The Hours”, Marina Massironi che ama scandalizzarsi chiedendo come va a finire. Si è aggiunta Paola Cortellesi, portatrice delle ragioni dell’amante e forse pure della moglie (frustrata), lunghe boccate di sigaretta mentre cita l’infelice Sylvia Plath, suicida domestica per colpa dell’ago e del ferro da stiro. Borghesi e a modo nell’Italia dei Sessanta, sono riunite per una partita pomeridiana di carte allo stesso modo delle loro vecchie mamme, che andavano in chiesa per socializzare.


Trent’anni dopo si incontrano nello stesso soggiorno, imbiancato e toccato fuggevolmente dalla modernità, le figlie delle quattro. Alba Rohrwacher vive quel giorno il lutto, la mamma Isabella Ferrari amante dei libri ha tagliato la corda di sua volontà. Le altre sono fortemente dirette, post-moderne nell’analisi della loro condizione: Valeria Melillo (era tra le 4 del teatro) vuole un figlio comunque sia, una forzata della provetta, Claudia Pandolfi si teme “maschilmente” in carriera, “virilmente” in competizione col compagno, Carolina Crescentini è una concertista che non si accorda coi modi soffici del suo uomo. Il bilancio? Ancora un senso di frustrazione, una difficoltà a trovare un ruolo che davvero soddisfi, come se trent’anni fa e oggi ancora la donna sia psicologicamente portata a provare formule, tentare approcci e ruoli che si adattino all’uomo che hanno accanto. Come se comprenda appieno la sua posizione fondamentale e comunque accetti più facilmente il compromesso. Ed Enzo Monteleoni? Con un ensemble formidabile di attrici (assistito dalla compagna montatrice Cecilia Zanuso) tenta di aprire le finestre per non far soffrire la claustrofobia dell’unica location. Movimenti di macchina insistiti, stacchi continui, un lavoro improbo per dare ritmo e un risultato interessante.
Clicca QUI per l'articolo originale


di L' UNITA' 7 marzo 2009

Nessun commento:

Posta un commento