lunedì 14 dicembre 2009

dall'Inghilterra






The Times - Londra
articolo del 14 dicembre 2009




Ieri il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi è stato colpito in faccia da un uomo che gli ha scagliato contro una piccola replica del duomo di Milano, rompendogli due denti e obbligandolo a trascorrere la notte in ospedale.

Testimoni hanno riferito che Berlusconi è stato attaccato durante un comizio politico nel centro di Milano mentre stava firmando autografi nella piazza di fronte al Duomo dopo aver terminato un discorso in sostegno della sua coalizione di governo, sempre più divisa ed al centro di continue speculazioni riguardo il proprio futuro.
Subito dopo essere stato colpito, Berlusconi si è accasciato al suolo per venir quindi immediatamente trasportato dagli uomini della sua sicurezza all’ospedale San Raffaele per ricevere le prime cure.
L’uomo accusato di avere attaccato Berlusconi, 73enne, è stato immediatamente arrestato tra gli insulti della folla. Il sospetto, un quarantaduenne di nome Massimo Tartaglia, sembra non avere alcuna affiliazione politica. Come riferito dalla polizia, non ha inoltre precedenti penali e non faceva parte del gruppo di contestatori presenti al raduno. E’ invece stato confermato che era in cura per problemi mentali presso il policlinico di Milano durante i dieci anni precedenti.


Anche l’agenzia giornalistica italiana ANSA ha confermato la notizia secondo la quale il presunto assalitore è stato in cura per dieci anni per problemi mentali, mentre la polizia ha affermato che brandiva una statua in miniatura del Duomo, simbolo della città.
Berlusconi, col volto grondante di sangue, è apparso stordito mentre veniva portato via in macchina alla volta dell’ospedale. Fonti interne all’ospedale hanno poi riferito che le condizioni di Berlusconi non erano serie, avendo riportato la frattura di due denti, ferite al naso, labbra e ad una guancia. Il Presidente del Consiglio sarebbe stato trattenuto in osservazione per la notte. Il Presidente della Repubblica Napolitano ha espresso la propria condanna incondizionata all’attacco, ribadendo i suoi recenti appelli per la fine di una retorica politica violenta.
Durante il discorso di Berlusconi al raduno di Milano, alcuni dimostranti hanno urlato contro di lui “buffone” e “ladro”. Questi ha a sua volta risposto urlando “Vergogna, vergogna” e dicendo: “non sono un mostro come afferma l’opposizione – e non semplicemente perché ho un bell’aspetto”. Ha anche affermato che i sondaggi gli conferivano una popolarità del 63 per cento, nonostante nell’ultimo sondaggio pubblicato la percentuale si ferma in realtà ad un 45 per cento. Berlusconi ha inoltre negato le accuse di legami con la mafia, dicendo che il suo governo ha fatto più di qualsiasi altro per combattere il crimine organizzato; si sta inoltre difendendo da scandali sessuali ed affrontando due processi per presunta corruzione.
La settimana scorsa a Bonn, ad un incontro con i deputati europei del partito conservatore, Berlusconi si è scagliato contro giudici, magistrati e stampa italiani definendoli schierati contro di lui e dicendo di essere “forte e duro” e di “avere le palle”. Ha anche affermato che magistrati, giudici e Corte Costituzionale stavano “sovvertendo la democrazia e la volontà popolare” ostacolando i suoi tentativi di modificare una costituzione ormai “obsoleta”, iniziativa considerata legittima per il fatto di esser stato eletto l’anno scorso con una larga maggioranza.
Gianfranco Fini, l’altro leader del partito al governo, che sta prendendo sempre più le distanze dal Presidente del Consiglio, ha criticato queste osservazioni. Ha affermato infatti che è proprio Berlusconi a sovvertire la democrazia attaccando le istituzioni sulle quali questa si basa, aggiungendo che i Presidenti del Consiglio “non devono attaccare le istituzioni del proprio paese mentre si trovano all’estero”.
L’attacco di domenica è stato descritto da Umberto Bossi, leader della Lega Nord, come “un atto di terrorismo”. Esso giunge in un clima di tensioni politiche crescenti che seguono attacchi ripetuti e sempre più violenti da parte del Presidente del Consiglio verso le istituzioni del paese, incluso il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale, rei di aver ostacolato i suoi tentativi di modificare le leggi per ottenere l’immunità processuale ed evitare le accuse di corruzione.
Pier Luigi Bersani, leader del Partito Democratico, il principale partito d’opposizione, ha affermato che l’attacco è “inspiegabile e dev’essere fermamente condannato”. Comunque, Antonio Di Pietro, ex magistrato anti-corruzione e leader del partito di centro sinistra Italia dei Valori, ha affermato di essere “contro qualsiasi violenza, ma che è stato Berlusconi stesso ad averla istigata per primo”.

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