lunedì 20 aprile 2009

Pagani (SA): FESTA MADONNA DELLE GALLINE

L'antica civiltà di questa terra trae origine dalla sua straordinaria fertilità che la fece considerare preziosa per la conquista da popoli ricchi di cultura. Le testimonianze di questo patrimonio appaiono in tradizioni caratteristiche nelle diverse tappe sacre dell'anno e traspaiono nel periodo pasquale in due manifestazioni: il Venerdì Santo nella processione del Gesù Morto e nella giornata dedicata alla Madonna delle galline che rievoca l'antica venerazione della dea Demetra, divinità protettrice della natura e delle messi. Una radice profonda, una religiosità arcaica legata all'humus e alla madre Terra risale il tempo e si manifesta nell'ottava di Pasqua in un tripudio festoso ritmato dallo scoppiare dei mortaretti e da danze mosse dal suono caratteristico delle tammorre, tamburi a mano, che sono un inno alla vita e alla fertilità che il rituale sacro della processione, coll'affermazione della vittoria sulla morte, ha rinvigorito e reso effervescente.

Il corpo, elemento caratteristico e privilegiato nelle tradizioni millenarie della cultura dell'Agro, sede di sacralità e di religiosità, si affianca nel periodo pasquale dell'angustia della paura dell'annullamento perché, essendosi compiuto il progetto divino dell'annunciazione, dell'incarnazione, della redenzione e resurrezione, esso ha maturato il suo senso in funzione delle felicità temporale e perenne: ed esplode così in espressioni artistiche ritmiche e musicali che legano in maniera originale e spettacolare i temi della vita, della morte, della fertilità e della fecondità.

La manifestazione è ricca di segni sessuali, segni di vita e di trasmissione di vita, densi di gioiosa sacralità, tale complessa originalità prende il nome di "Tammurriata". Secondo uno studio di Roberto De Simone, la processione della Madonna delle galline con le sue peculiari manifestazioni rientra nel mito e nel culto delle "Sette Madonne - sorelle" che si manifesta nell'arco annuale delle feste campane ed è proprio caratterizzato dai temi della madre, del sesso e della morte. La designazione della processione di Pagani trae origine sia dal ritrovamento dell'effigie di Maria S.S. del Carmine nell'ottava di Pasqua da parte di alcune galline che, scostando la terra, fecero emergere una tavoletta dipinta, forse nascosta nel periodo iconoclasta intorno ai secoli ottavo e nono, che assunse una particolare forma di devozione dal 1609 in seguito alla guarigione di uno storpio e sia dalla consuetudine di offrire questi volatili come tributo antichissimo da parte dei Paganesi in occasione della festa di Maria Santissima, anzi tale gesto, già praticato si narra dal settimo secolo, è talmente legato nella mentalità locale come forma simbolica di omaggio e talmente consona alla vita economica dell'Agro che nei racconti sulle leggende dei miracoli si afferma che la gallina più bella del pollaio si sente chiamata e si dirige spontaneamente in Chiesa in occasione della festa della Madonna per onorarLa. La scelta della data è certamente da collegarsi alle vicende descritte e si ritiene che il miracolo operato sullo storpio confermi e consenta l'esplosione di una religiosità popolare vissuta nel quotidiano nei confronti della Madre del Redentore come attestano le edicole religiose nei cortili; il Paganese segue con un fervore profondo e trepidante, veramente filiale, il ciclo terreno della vicenda di Maria con la pratica dell'amorosa e antica attività artigianale legata al presepe, un vero scrigno di perizie rifinite di arti e mestieri che inizia proprio con la rappresentazione dell'Annunciazione, egli partecipa sollecito alla novena sacra natalizia "Purissima Signora", il cui testo è stato raccolto dalla prof.ssa Levita, che dal 9 al 16 dicembre riunisce il popolo richiamato dal suono della banda musicale, all'alba, nella Chiesa del Corpo di Cristo per aiutare col canto Maria a partorire al più presto. La stessa gente, poi, correrà a consolare nella toccante processione altomedioevale del "planctus" del Venerdì Santo la Madonna straziata dalla perdita del Figlio e da quella morte ed infine accorrerà esultante per festeggiare la redenzione della natura umana nell'ottava di Pasqua e rendere gloria a Maria umile Fanciulla divenuta Madre Celeste e Regina Incoronata, dispensatrice di grazie e di vita: ormai per Pagani tutta è la propria "Mamma delle galline".

Tratto da Campaniatour.it



Video del 19 Aprile 2009

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