tratto dalla rubrica Fatti Nostri _ Venerdì di Repubblica_ 16/1/2008
Si susseguono alla televisione, pubblica e privata, le trasmissioni su quella che un tempo veniva definita la yellow press, la stampa scandalistica, e la buona società fa a gara nel festeggiare il giornalismo di gossip mondano, tra cronaca e pornografia, tra pettegolezzo e corruzione.
Gad Lerner ha diretto un dibattito sulla vanità, un modo come un altro per occuparsi dei ricchi e potenti, dei loro piaceri e dei loro vizi. Il finanziere Francesco Micheli ha riunito in una festa la crème della società civile milanese, ospite d'onore il giornalista che ha inventato il notiziario della volgarità e della mediocrità della nuova classe dirigente, e il direttore del Corriere della Sera, magno organo della borghesia moderata italiana, ha voluto confidare ai suoi lettori che questo tipo d'informazione è il più adatto a far capire a che punto è la società italiana. Solo il giurista Cordero e il filosofo Vattimo hanno avuto il coraggio di ricordare che, con il trionfo del "cafonal" e le cronache della corte berlusconiana, il Paese Italia è al 40esimo posto, e magari più in basso, nella classifica di tutto ciò che definisce la civiltà di un popolo.
Detto altrimenti: sono la satira, la pornografia, la delinquenza, la corruzione a sommergere ogni traccia di educazione civica, ogni tentativo di costume onesto e virtuoso? E' utile e giusto occuparsi quasi esclusivamente dei vizi della classe dirigente?
Abbiamo l'impressione che, con la scusa di superare i tabù e le ipocrisie del passato, si riempiano libri, giornali, televisioni del peggio che sappia produrre non solo la vanità di cui si è occupato Lerner, ma l'avidità, l'egoismo, la cecità di un'umanità vicina, si direbbe, all'autodistruzione.
Gli inventori, i gestori di questo nuovo tipo di informazione si sono autocelebrati in pubblico, presentando come coraggioso un giornalismo che è solo servile, il nuovo giornalismo di corte, dove il re padrone ti regala le sue esclusive in cambio dell'adorazione ventre a terra, dei silenzi e degli applausi da cortigiani.
Come è stata breve l'illusione di chi pensava che il bagno di sangue della guerra mondiale, la ferocia delle dittature, l'uso perverso delle ideologie, il male visto a occhi aperti in tutta la sua stupidità aprissero finalmente l'era della ragione e di una morale condivisa.
L'illusione è durata pochi decenni, le ideologie perverse sono state sostituite dalle avidità irragionevoli, i servi e gli adulatori dei potenti sono ammirati e festeggiati.
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