martedì 2 dicembre 2008

LETTURE



Leonardo Sciascia diceva:
"I mafiosi odiano i magistrati che ricordano".
I Casalesi odiano anche gli scrittori
che fanno conoscere a tutto il mondo
il loro vero volto.
Franco Roberti - Coordinatore DDA di Napoli



l'ORO della CAMORRA


di Rosaria Capacchione

CASERTA – Pecunia non olet, dice il vecchio brocardo: il denaro non puzza. Ma lascia, per chi la vuole seguire, una scia capace di svelarti mille misteri. E’ così che la Mafia - e la camorra della provincia di Caserta è una mafia, come Cosa Nostra in Sicilia – può essere sconfitta, spiegava agli interlocutori silenziosi il magistrato Giovanni Falcone. Seguendo la scia del loro denaro.

L'ORO DELLA CAMORRA
Il primo libro di Rosaria Capacchione - giornalista de Il Mattino, il più importante quotidiano del Mezzogiorno, la più informata e attenta alle questioni della camorra casertana - fa proprio questo.
Insegna al cittadino ignaro, lettore italiano o straniero, che anche nella propria piccola città possono esserci i camorristi della provincia di Caserta. Che non contano più solo i morti ammazzati a Caserta e dintorni, ma anche le decine di migliaia di attività commerciali, economiche, industriali che esistono nel mondo e che in qualche modo risalgono ai camorristi della provincia di Caserta. Camorristi che, con uno slang bruttissimo – perché infanga un intero popolo - vengono spesso definiti Casalesi.
IL CASO DI PASQUALE
E così attraverso le pagine de “L’oro della Camorra” il lettore impara a conoscere i camorristi della provincia di Caserta attraverso il guardaroba, le proprietà, il matrimonio, gli affari di Pasquale Zagaria, mente economica e fratello dell’attuale reggente dei Casalesi Michele “Capastorta”. Se ne uccide più la penna che la spada, L’Oro della camorra produrrà una carneficina, perché il libro insegna a tutti – anche agli inconsapevoli e distratti cittadini d’Italia che pensano di stare tranquilli a Bolzano o ad Adria – che la camorra della provincia di Caserta è dovunque, anche quando zuccheriamo il caffè al bar o compriamo il latte per la colazione dei figli la mattina.

RICCO DI DOCUMENTI E ATTI GIUDIZIARI
L’Oro della camorra ha anche un altro pregio: è esemplificativo del modo di pensare della giornalista Capacchione. Per chi ha avuto a che fare con Il Mattino a Caserta - e tra i giornalisti tutti, chi più chi meno ha varcato la soglia di quella redazione – la Capacchione è sempre stato un personaggio mitico ma con cui pochi difficilmente si sono intrattenuti a parlare a lungo. Normalmente, infatti, è sempre presa dal lavoro, che nel Casertano, per chi segue la cronaca, certo non manca. Chi ha avuto modo di stare un po’ di più in quella redazione, però, ha avuto la possibilità di capire che la cronista d’assalto de Il Mattino non è per nulla d’assalto. Bastava pensare a quando passava per il giornale un vecchio agente letterario sempre carico di novità editoriali. I maggiori acquisti erano i suoi. E giù poi a consultare testi e documenti per rendere sempre più ricchi e sistematici i suoi servizi giornalistici.
LA PROSPETTIVA
Così è anche L’oro della camorra. Ricco di informazioni, documentato, con citazioni di esperti della materia e di atti giudiziari. La conoscenza ci fa consapevoli. Speriamo che grazie anche a L’Oro della camorra, ci siano più italiani e stranieri – attendiamo la traduzione – consci che la camorra della provincia di Caserta è un male da combattere subito e fino alla radice.
Come ha capito anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni. di Luigi Ferraiuolo - l'Eco di Caserta

L'ORO DELLA CAMORRA
Rosaria Capacchione
Rizzoli, Bur: Futuropassato
Prima edizione: 2008
Euro: 10

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