Christmas card e giri di parole
in vetrina arrivano i finti saldi
Da una parte la necessità di attrarre clientela per fare fronte alla crisi dei consumi, dall'altra quella di non andare contro la legge
Spuntano in vetrina i cartelli della crisi. Offerte e prezzi dimezzati, soprattutto nel campo dell'abbigliamento e in particolare sull'invenduto delle collezioni invernali. Di fatto, sono saldi. Ma visto che la stagione dei prezzi bassi comincia ufficialmente il 3 gennaio, i negozianti si sono ingegnati. Da una parte la necessità di attrarre clientela per fare fronte alla crisi dei consumi, dall'altra quella di non andare contro la legge. Il risultato è il trionfo del giro di parole:
da chi scrive "Buon Natale, - 30 per cento"
a chi inventa "Christmas card" gratuite che consentono (a tutti i clienti) risparmi fino 50 per centosui capi invernali.
Da chi camuffa lo sconto sulla merce del 25 per cento dietro la formula "Ogni 20 euro che spendi te ne ridiamo 5 " a un negozio di via Meravigli che in vetrina espone: "Noi li stiamo già facendo …". Cosa, i saldi? "No, gli sconti", rispondono alla cassa.
Giuliano Pennati, segretario di Ascomoda, richiama all'ordine gli associati: "Non ci sono scuse, i saldi camuffati non vanno fatti. In questo periodo sono vietate tutte le promozioni e chi le fa sbaglia, mancando di rispetto ai vicini di vetrina che invece si attengono alla legge. Se poi qualcuno vuole fare sconti alla cassa, faccia pure: ma senza cartelli in vista".
di Franco Vanni
La Repubblica 20 dicembre 2008
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