giovedì 5 aprile 2012

Se Disneyland batte la Tour Eiffel


Il parco parigino compie 20 anni e si conferma la principale destinazione turistica europea: 250 milioni di visitatori.

PARIGI - Era il 15 dicembre 1985, quando l’allora primo ministro francese, il socialista Laurent Fabius, firmava la lettera d’intenti per l’individuazione dell’area su cui sarebbe stato realizzato il primo parco Disneyland sul territorio europeo. Quindici mesi più tardi un altro primo ministro, il gaullista Jacques Chirac, firmava la convenzione per il progetto trentennale di Eurodisney. Fu poi il presidente socialista François Mitterand, il 12 aprile 1992, a patrocinare il taglio del nastro del nuovo resort. 
E oggi, mentre la Francia si prepara al rush finale di nuove elezioni presidenziali, Disneyland Paris celebra il suo ventesimo anniversario e lo status ormai consolidato di prima attrazione turistica europea.

TURISMO E OCCUPAZIONE - Nel 2011 sono stati raggiunti i 15,6 milioni di visitatori, un record nonostante la crisi economica globale. E, a metà novembre, ha varcato i cancelli il 250milionesimo ospite. Nei suoi vent’anni di vita, insomma, il regno europeo di Topolino ha accolto più turisti di quanti ne abbia contati la Tour Eiffel dal 1889 ad oggi. Quella di Eurodisney non è solo una storia di entertainment. É anche una storia di business e di sviluppo economico, che parla di oltre 14 mila posti di lavoro creati nell’area di Marne la Vallée (è la più grande azienda monosede esistente in Francia) che salgono a circa 50 mila considerando tutto l’indotto. E di un giro d’affari che corrisponde a più del 6% di tutte le entrate del comparto turistico in Francia.
GLI ESORDI E IL FUTURO - Con questi numeri non è stato difficile superare gli scetticismi di chi pensava che un prodotto così marcatamente a stelle e strisce potesse avere chance di successo in una Francia così fortemente orgogliosa delle proprie tradizioni. Ma Disneyland Paris non è solo Francia: la scelta della location ha tenuto conto di molti fattori, tra cui la posizione nel cuore dell’Europa e la possibilità di creare collegamenti diretti ed efficaci con diverse nazioni (come ad esempio la linea Tgv che attraverso l’Eurotunnel collega direttamente il resort con la Gran Bretagna). Caratteristiche che a suo tempo fecero scartare Spagna e Italia, che pure vennero prese in considerazione per lo sbarco europeo. Parigi già allora era la principale meta turistica internazionale nel vecchio continente e grazie al celebre topo e a tutta la sua banda oggi lo è ancora di più. Non è un caso se già si parla di un’ulteriore fase di sviluppo dopo le due realizzate nel corso del primo ventennio.

LE VENTI CANDELINE - Il presidente di Eurodisney, Philippe Gas, sabato sera ha dato il via alle celebrazioni di festeggiamento di questo anniversario assieme alla stella del calcio francese Zinedine Zidane, inaugurando Disney Dreams, la versione più avanzata degli show di son et lumières che usa come schermo il castello della Bella Addormentata e un muro d’acqua nebulizzata creato da fontane che sparano getti fino a 40 metri di altezza. Molti i vip internazionali presenti all’evento, dal regista francese Luc Besson all’attrice Salma Hayek.
IL SOGNO DI WALT - Molto tempo è passato dal quel 17 luglio 1955 in cui vide la luce il primo Disneyland, ad Anaheim, in California. Allora vedeva la luce il sogno di Walt Disney di un luogo dove bambini e genitori potessero divertirsi insieme. «Un posto dove potessi divertirmi anche io» come diceva sempre il “papà” di Mickey. Oggi nel mondo i parchi Disney sono cinque: a quello californiano si sono aggiunti Orlando (Florida), Tokyo, Parigi e Hong Kong. E un sesto nascerà nei prossimi anni a Shanghai. «Ma quello europeo ha un fascino particolare – commenta Tony Wayne Baxter, vicepresidente della Walt Disney Imagineering, il braccio creativo della compagnia,l’uomo a cui a metà degli anni Ottanta fu affidato il compito di progettare il comprensorio -. Castelli, boschi incantati, villaggi da favola che per il resto del mondo sono associati all’idea delle fiabe, in Europa esistono veramente, sono alla portata di tutti. Per i visitatori europei trovarsi nei paesaggi in cui sono ambientate molte delle favole disneyane significa ritrovarsi un po’ a casa propria. E questo è un valore aggiunto che nessun altro parco al mondo può replicare». «Il mondo Disney è tipicamente europeo – sottolinea Osvaldo Del Mistero, italiano, uno dei due “ambasciatori” di Disneyland Paris -. Da Pinocchio a Cenerentola, da Rapunzel alla Bella e la Bestia, da Peter Pan a Ratatouille sono tante le favole in cui si respira aria d’Europa».
di ALESSANDRO SALA corrispondente de il Corriere della Sera (1 aprile 2012)

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