martedì 31 agosto 2010

dalla Spagna


... quello che i giornalisti italiani non scriveranno MAI, quello che i politici di sinistra non hanno la forza di urlare: leggiamolo sulle testate estere segue un articolo apparso su EL PAIS del 5 agosto 2010.



La situazione è grave ma non seria. L’adagio dello scrittore Ennio Flaiano continua a definire il deprimente panorama politico italiano. Il paese si dirige di nuovo verso il caos dopo aver buttato via in due anni e quatro mesi di governo il desiderio di stabilità degli elettori che nel 2008 hanno eletto la maggioranza più ampia della storia repubblicana.

Berlusconi, messo alle strette da una corruzione senza freno, senza più alcuna idea che non sia quella di salvare la pelle dalla giustizia ed abbandonato dal suo delfino-squalo, è rimasto solo di fronte ad un partito di plastica, un feudo di fedeli segretari dove crescono amiconi, sudditi, impiegati, ex-veline e capi di clan più o meno legali.

Il Popolo della Libertà, o il Partito dell’Amore, appare come quello che è sempre stato:un antipartito, un comitato d’affari e una semplice fabbrica di leggi ad personam che pensa ed agisce a favore della maggior gloria del padrone. Quando suona l’ora di far politica per davvero o farsi responsabili realmente del paese, il castello di carte crolla.

L’unica ricetta che conosce il populismo all’italiana è la mescola di ottimismo ed elezioni. Quando le cose vanno storte, si ricorre al popolo. La speranza è sempre il Grande Fratello: tre mesi di televisione, barzellette e propaganda unificata per distruggere quelli che non hanno televisione nè senso dello spettacolo. E vincere di nuovo. Se nel frattempo il paese va alla deriva, è colpa degli altri….

L’avventura solitaria di Gianfranco Fini corre così il rischio grave di finire come una bolla di sapone o peggio. Per annientarlo Berlusconi cercherà le elezioni anticipate per quanto gli sia possibile, e la Lega Nord le accoglierà senza dubitare: alla fine è l’unico partito serio e la perdita di fiducia di Berlusconi fra la sua base indica che riceverà una valanga di voti.

Fini, meno coraggioso che opportunista, e la scomparsa sinistra, capace di qualsiasi aberrazione pur di non vedersi obbligata a vincere le elezioni e ancora peggio, a governare, completano il campo di un paese senza futuro politico. Berlusconi ha 73 anni e vari processi pendenti che gli impediscono di lasciare il potere, pena la perdita dell’immunità.

Fini da 16 anni è all’ombra del magnate, e si è convertito in un referente della legalità e del rispetto delle istituzioni grazie alla desolata inattività del Partito Democratico, incapace di rappresentare un’alternativa al berlusconismo data la complicità dei suoi vecchi gerarchi con la casta politica e i suoi irrecuperabili vizi e complessi ex comunisti e cattolici.

Per fare in modo che la nuova battaglia non sia solo tra un centro-destra europeo, onesto e rispettoso verso la separazione dei poteri e una destra corrotta, xenofoba e alleata con Dio e col Diavolo, la sinistra dovrebbe smettere quanto prima di fare la bella statuina.

Ma farlo implicherebbe quasi una impossibilità metafisica: che i suoi dirigenti facciano un harakiri politico e aprano le porte ad una nuova generazione. Se lo fanno, il candidato capace di battere il Cavaliere esiste. Si chiama Nichi Vendola, presidente della regione Puglia.

1 commento:

  1. Italia dall'estero, un sito che consiglio a tutti di leggere !

    http://italiadallestero.info/

    Saluti,
    Prometeo

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