sabato 24 gennaio 2009

27 gennaio: il giorno della memoria

Il 27 gennaio del 1945
si aprivano le porte di Auschwitz
mostrando al mondo il Male assoluto del nazismo.






Quel giorno è celebrato per ricordare l'Olocausto e i suoi orrori.

Il 27 gennaio del 1945 l'Armata Rossa entrò nel campo di sterminio nazista di Auschwitz. Intorno alle 15 i soldati sovietici della Prima Armata del Fronte Ucraino, comandata dal maresciallo Koniev entrarono nel campo di sterminio. Fu così che gli Alleati scoprirono la "vergogna" di Auschwitz. In base alle indagini svolte immediatamente dopo la "scoperta" del lager, esperti inglesi, americani e russi, che lavorarono di comune accordo, stimarono in circa quattro milioni le persone che trovarono la morte nei forni crematori di Auschwitz-Birkenau.
L'avanzata delle truppe sovietiche in Polonia, in direzione della Germania, obbligò i gerarchi hitleriani a evacuare i prigionieri da decine di lager e a distruggere gli impianti di sterminio, che secondo le stime più attendibili servirono complessivamente per il genocidio di circa sei milioni di ebrei europei. L'ultimo trasporto dei prigionieri di ambo i sessi verso Auschwitz avvenne a piedi. Era il 18 gennaio.

Nei giorni che precedettero la liberazione c'era nei prigionieri - secondo quanto riferirono i pochi sopravvissuti - una tensione drammatica. Nel campo si trovavano soprattutto coloro che non potevano camminare. Quasi subito dopo l'ultimo trasporto, gli ufficiali delle SS cominciarono a bruciare i magazzini appiccando il fuoco con i vestiti imbevuti di benzina, strappati agli uomini uccisi nelle camere a gas. Il 20 gennaio le SS fecero esplodere i forni crematori numero 2 e 3, e la notte tra il 25 e il 26 anche il crematorio 5.
Il termine olocausto (dal greco holos "completo" e kaustos "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla fine del XX secolo per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania nazista di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti "indesiderabili".

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