sabato 6 ottobre 2007

Raffaella Carrà - Raffa Nazionale


Raffaella Pelloni


Attrice, cantante, conduttrice, autrice di programmi tv, Raffaella Carrà può definirsi è una delle star italiane più conosciute all'estero. Tutte queste qualità, frutto di studio e di lavoro continuo che abbraccia ormai l'arco di oltre venti anni, sono esaltate da una dote particolare della sua identità, dote del tutto naturale: una irresistibile forza di comunicazione ed una istintiva padronanza del rapporto col pubblico attraverso il mezzo televisivo, a lei più congeniale. Questo prodotto, un po' anomalo rispetto alle altrettanto brave vedette dello spettacolo, deve la completezza e lo spessore della sua immagine ad una sedimentazione, costante nel tempo, delle capacità artistiche, maturate nelle varie applicazioni di una stessa molteplice attività.Il risultato è una forma di affetto che sfiora la venerazione, tributatole dall'intera nazione italiana e dai paesi di cultura neolatina, in modo particolare.Varrà la pena ricordare, se pur brevemente e per linee generali, le tappe dello sviluppo artistico e del suo successo che è stato definito un vero e proprio rompicapo per gli studiosi della storia del costume e delle comunicazioni di massa.


TRA DANZA E CINEMA A otto anni lascia Bologna, città dove è nata nel giugno 1943, per seguire a Roma, Jia Ruskaia, fondatrice dell'Accademia Nazionale di Danza. Il suo temperamento cinematografico ha un exploit altrettanto precoce: debutta infatti nel film Tormento del passato al fianco di Carla Del Poggio, a soli nove anni. Lo studio della danza è una costante anche mentre frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove si diploma a pieni voti. Il suo impegno cinematografico si esprime sotto la guida di Florestano Vancini, nel film La lunga notte del 1943 del 1960, di Mario Monicelli, ne I compagni del 1963, di Carlo Lizzani in Celestina. Lavora al fianco di Michel Piccoli nel film di produzione francese Chance. Ma il suo compagno di lavoro più citato è certamente Frank Sinatra nel film Il Colonnello Von Ryan girato a Hollywood. IL TEATRO E


LA COMMEDIA MUSICALE Nella complessa personalità artistica di Raffaella Carrà confluisce anche un'esperienza di tipo teatrale. Recita infatti con Giulio Bosetti e la sua compagnia ne Il seduttore, di Diego Fabbri e con Gino Cervi nello spettacolo Dal vento tra i rami del sassofrasso. Neanche l'esperienza della commedia musicale le è estranea: canta e balla in Ciao Rudy di Garinei e Giovannini nel 1966. Si segnala così come brillante show girl e si presenta al più vasto pubblico televisivo accanto al compositore Lelio Luttazzi, nel 1965, nello spettacolo Il paroliere questo sconosciuto.È dello stesso anno la sua partecipazione allo sceneggiato televisivo I grandi camaleonti di Zardi e la troviamo con Domenico Modugno nella commedia musicale televisiva Scaramouche.La grande simpatia che riesce a sviluppare, offusca l'immagine del pur bravo chansonnier Nino Ferrer, conduttore dello spettacolo televisivo Io Agata e tu.Verificate le sorprendenti qualità televisive di Raffaella Carrà, la Rai le affida in autunno lo spettacolo più impegnativoper l'esigente pubblico del sabato sera: è presentatrice, attrice e ballerina di Canzonissima 70, poi Canzonissima 71 e Canzonissima 74, che presenta da sola.Dello stesso anno è Milleluci, che conduce insieme a Mina.

LA CARRIERA DISCOGRAFICA
Con Canzonissima 70 inizia la carriera discografica di Raffaella e subito viene il suo primo disco d'oro. Ne seguiranno altri 13.Fin da allora il tributo del pubblico alle sue attività canore si esprime in maniera inequivocabile: nel 1971, quattro brani di Raffaella, infatti, occupano contemporaneamente la classifica dei 10 dischi più venduti . Le distanze col pubblico si abbreviano durante le estati che intercalano le stagioni televisive, perché la vedette si sottopone a massacranti tournée per l'Italia, proprio per cementare emotivamente l'ufficiale successo dell'inverno. Il pubblico ne evoca l'immagine anche attraverso la "magica" radio, per cui Raffaella presenta il Gran Varietà della domenica, non trascurando anche lo studio di questo mezzo di comunicazione. Il risultato dell'intenso, se pur piacevole, lavoro è il successo della sua immagine, che è ormai entrata in tutte le case italiane come interlocutrice privilegiata.Il suo ombelico scoperto, nella puritana Rai barnabeiana, è un topos per indicare l'intera epoca della storia del costume e la sua persona diventa un "personaggio", dal taglio dei capelli al modo di muovere le labbra; dallo sguardo attonito e sincero, al guizzo d'intelligenza e di classe del suo equilibrato modo di porgersi ad un pubblico sempre più vasto.

IL SUCCESSO ALL'ESTERO

La sua musica ed i suoi dischi varcano i confini dell'Italia per portare la sua popolarità in Germania, Francia, Olanda,Belgio, Inghilterra e Grecia.È inevitabile che il successo in Spagna diventi un plebiscito in America Latina. Piovono dischi d'oro e di platino (LP e 45) dal Canada, Grecia, Argentina, come per le canzoni A far l'amore comincia tu (secondo posto in Inghilterra) e 0303456, Fiesta, che diventa quasi un inno, sia in Spagna che nell'America Latina, cantato alla fine di ogni concerto dalle decine di migliaia di persone assieme a Raffaella, sia negli stadi che nelle Plazas de Toros.Nel 1977 registra special per tutte le reti televisive europee e torna alla show del sabato italiano con Ma che sera, venduto in seguito dalla Rai a ben 36 paesi nel mondo.Finalmente l'attesa dell'America Latina non resta tradita e lo spettacolo Raffaella Carrà Show viene presentato in Messico, Cile, Argentina e Venezuela, in tutti gli stadi del Mundial davanti a 40.000 persone. È il 1980 e Raffaella è quasi costretta a girare Barbara, un "instant film" per i paesi dell'America Latina, per rispondere al desiderio del pubblico che vuole amarla ed applaudirla anche fuori del Mundial.Il successo nei paesi stranieri è dovuto anche al fatto che Raffaella parla correttamente tre lingue (inglese, francese e spagnolo) e riesce, quindi, ad aumentare la sua sintonia con il pubblico che già la adora.

PRONTO RAFFAELLA?

Il ritorno alla tv italiana viene segnato da 5 special registrati in alcuni paesi co-produttori ed acquirenti: televisione italiana, sovietica, britannica, messicana e argentina.Il megaspettacolo è Mille Milioni. Ma il suo pubblico è quello che lei ama tenere sulla corda, in diretta, il sabato sera.È condotto da lei, quindi, anche lo spettacolo del 1983 Fantastico.È dello stesso anno Pronto Raffaella?.Più che un programma televisivo è stato un vero e proprio fenomeno culturale, sul cui improvviso e diffusissimo successo molti maitre à penser si sono soffermati.In onda dal settembre 1983 al giugno 1985, la trasmissione quotidiana, in diretta, inaugura la fascia oraria del mezzogiorno, precedentemente occupata dal monoscopio; dal nulla si passa a 14 milioni di telespettatori.Le famiglie italiane sono mobilitate all'ascolto durante l'ora di pranzo. Raffaella si cimenta nel ruolo di anchor woman nel talk show che, nel caso particolare, la vede anche ballerina e cantante, oltre che presentatrice e autrice.Le doti di grossa umanità e simpatia che prima si intuivano nella sua figura, ora si toccano con mano, tutti i giorni, lontano dai fasti del sabato sera, in un rapporto più' intimo e ironico col pubblico vecchio e nuovo.Il telefono rappresenta l'accidentale strumento per la manifestazione di questo consenso.Lo show viene analizzato dalla tv americana, jugoslava, argentina, francese, spagnola, tedesca e dei paesi di mezzo mondo. Tutti sono incuriositi dall'avvenimento che qualcuno chiamò "fenomeno" o " miracolo televisivo". Alcuni paesi come Spagna, Germania, Argentina ne copiano il formato.La trasmissione blocca letteralmente i centralini, perché tutta l'Italia vuole giocare per telefono con Raffaella.Le stanze della redazione del programma sono cariche di posta e quella che prima si chiamava ammirazione per la vedette, ora si può chiamare venerazione.Il successo si ripropone anche l'anno successivo con Buonasera Raffaella, show serale fatto di spettacolo internazionale, di interviste con personaggi famosi sia della cultura che della politica, di storia e problemi di gente comune di giochi, presentato nell'arco di tre ore e mezza in diretta ogni giovedì sera alle 20.30.Viene trasmesso, per 5 puntate, in diretta da New York.

DOMENICA IN Ancora una volta viene affidato a Raffaella Carrà il compito di aprire nuove strade sul piano culturale e commerciale alla Rai. Nel 1986, infatti, le viene affidato da Raiuno l'incarico di condurre Domenica in, il prestigioso e tradizionale programma domenicale.Raffaella affronta tutte le settimane le sei ore di diretta con piglio ed energia, confermando per sè l'affetto del pubblico e per Domenica in un successo incontrastato.

L'ESPERIENZA FININVEST Ma Raffaella continua a pensare ad una televisione che avvicini i paesi e le culture dell'Europa sotto il segno dello spettacolo. Con questo intendimento accetta l'offerta di Silvio Berlusconi e, nel 1987, firma un contratto biennale con la Fininvest e Canale 5.Nasce il Raffaella Carrà Show, uno spettacolo serale di altissimo livello e di grande eleganza, aperto a ospiti di primo piano e arricchito dalle interviste con famosi attori americani, incontrati da Raffaella nelle loro case e disponibili, grazie al "savoir faire" della Carrà, alle confidenze più umane.Il Raffaella Carrà Show segna anche un appuntamento importante per Sergio Japino che da quel momento affianca alla sua brillante carriera di coreografo anche la regia televisiva. D'ora in poi Japino firmerà, infatti, la regia di tutti gli spettacoli di Raffaella, accompagnandone e consolidandone il successo.Nel 1988, poiché la Fininvest trova alcune difficoltà nello sviluppo del progetto europeo di Raffaella, la star si rivolge di nuovo all'Italia e realizza Il Principe Azzurro, uno show in onda in prima serata, sempre sulle antenne di Canale 5.In questa occasione l'interesse si sposta sulla ricerca di giovani talenti nei diversi generi dello spettacolo: cantanti, ballerini, fantasisti, musicisti classici e leggeri e tanti altri artisti vengono accompagnati da Raffaella alla ribalta e rincuorati da un grande successo di audience.

DI NUOVO IN RAI PER IL WEEK END CON RAFFAELLA

Al termine de Il principe azzurro una nuova sorpresa attende Raffaella: Giampaolo Sodano, direttore di Raidue, le propone un'avventura televisiva mai tentata prima: condurre tre spettacoli, tutti di primo piano e completamente diversi tra loro, in tre giorni consecutivi. Raffaella torna così alla Rai e nasce, nella stagione 1989-90, il Week-end con Raffaella, otto ore settimanali di diretta composte da uno show E saranno famosi (il venerdì sera), un programma di attualità' (il sabato pomeriggio) e un contenitoredi informazione e spettacolo Ricomincio da due (la domenica pomeriggio). Il pubblico si abitua subito alla nuova figura multiforme di Raffaella, che diventa il fil rouge del fine settimana degli italiani.La trasmissione prosegue per un totale di 66 puntate, allargando progressivamente l'audience e il gradimento. L'esperienza del week end è esaltante per la Rai e per Raffaella, infatti dopo soli quattro mesi di pausa, nasce la seconda edizione del programma, che va in onda dall'ottobre 1990 al marzo 1991.Quanto era stato seminato l'anno prima dà frutti meravigliosi: corretto nei giorni di programmazione (sabato e domenica per l'intero pomeriggio) e nei contenuti (sabato solo talk show e informazione, domenica solo spettacolo), Ricomincio da due ottiene un successo senza precedenti. Con una media di sei milioni di spettatori e del 40% di share su 48 puntate andate in onda, Ricomincio da due, per la prima volta nella storia della televisione italiana, infrange lo storico mito di Domenica in e permette a Raidue di superare nell'ascolto domenicale Raiuno. Il successo prosegue anche in campo musicale: tornata dopo tre anni in sala d'incisione, Raffaella realizza Inviato speciale, l'album balza subito in vetta alle classifiche e una delle dieci canzoni che lo compongono, Soca Dance (un nuovo ballo delle Antille), imperversa nelle discoteche di tutta Italia e si avvia a diventare ballo dell'estate. I successi televisivi ottenuti in questi anni da Raffaella convincono i dirigenti di Raiuno ad affidarle la conduzione di Fantastico '91 insieme a Johnny Dorelli.Un'edizione che ha avuto come tema dominante la televisione e il suo universo e che ha dato la possibilità a giovani talenti emergenti di far conoscere al grande pubblico le proprie qualità. Ma quella edizione di Fantastico viene anche ricordata per la partecipazione di Roberto Benigni, autentica "variabile impazzita" dello spettacolo italiano.

LA SPAGNA

Nella primavera del 1992 Raffaella va in Spagna per presentare all'Expo di Siviglia uno special: Sevilla sogna. Doveva rimanere solo pochi mesi, ma la sua permanenza in Spagna si protrae per quattro anni. Conduce infatti su TVE 1 il venerdì in prima serata, il talk show Hola Raffaella! (maggio-luglio '92).Dieci settimane di successo, grandi ascolti e grande sorpresa per tutto il pubblico spagnolo che fino ad allora conosceva la Carrà solo come cantante.Nella nuova veste di conduttrice ottiene un tale successo di critica e di pubblico che, nell'ottobre del '92, il programma Hola Raffaella! viene riproposto, ottenendo un gradimento ancora maggiore dell'edizione precedente.Insieme a Raffaella ha collaborato alla trasmissione Loles Leon, attrice diventata famosa interpretando i film di Pedro Almodovar. Nel '93 Hola Raffaella! vince il "TP" il premio televisivo più prestigioso in Spagna, come miglior spettacolo di varietà per il '92.Nello stesso anno Raffaella pubblica anche una raccolta di ricette di cucina: Las recetas de Raffaella e per far fronte alla richiesta del pubblico, il libro viene ristampato in 12 edizioni. Dall'ottobre '93 fino a giugno '94 ritorna ancora Hola Raffaella! il giovedì in prima serata su TVE 1.Oltre a questo programma, la Carrà conduce nello stesso periodo A las 8 con Raffaella, in prima serata.Entrambe le trasmissioni si impongono all'attenzione della critica e del pubblico, ma è ancora Hola Raffaella a aggiudicarsi per il secondo anno consecutivo il premio "TP" come miglior programma di varietà e come miglior conduttrice, ed è la prima volta, in Spagna, che il premio viene dato ad un'artista straniera.Nel periodo marzo-maggio '95 è la volta di En casa con Raffella, talk show in onda su Tele 5, dal lunedì al venerdì. Anche questo programma è accompagnato, per tutto il periodo della programmazione, da un costante successo.


IL RITORNO IN ITALIA CON CARRAMBA CHE SORPRESA!

E siamo a dicembre 1995. Raffaella torna in Italia chiamata da Raiuno, la rete che le ha dato il successo e che l'ha resa famosa nel mondo. Nella televisione tante cose sono cambiate negli ultimi anni, ma lo stile di Raffaella è sempre lo stesso: affrontare il suo lavoro con l'impegno e la serietà di sempre, con il desiderio di riscoprire l'abbraccio del pubblico italiano.Un abbraccio che non tarda un istante a farsi sentire con tutta la sua forza, all'indomani del debutto di Carramba che sorpresa!, di cui la Carrà è conduttrice e autrice.Il programma è un successo immediato e raggiunge ascolti che eguagliano quelli dei grandi appuntamenti sportivi: spesso oltre i 10 milioni, con punte di 12-13 milioni e percentuali di share che volano, in numerose occasioni,oltre il 50%.La seconda edizione di ottobre 1996 viene abbinata alla Lotteria Italia del sabato sera, per esplicita richiesta della Rai, che doveva risolvere un problema di vuoto venutosi improvvisamente a creare.Ed è un successo anche in questo caso. Ma Raffaella ama la sua collocazione originaria del giovedì sera, e così è per la terza edizione, che parte a gennaio 1998.A ottobre 1998 prende il via un nuovo progetto, sempre sulla base di Carramba che sorpresa!, ma con il tentativo di costruire un nuovo programma che tenga conto della necessità di elaborare una formula innovativa della Lotteria Italia, che permetta - attraverso la creazione di importanti premi settimanali - di avvicinare la gente a un appuntamento ormai storico della televisione, ma profondamente in crisi. Il progetto, subito approvato e fatto proprio dai Monopoli di Stato, complici anch'essi di questo grande cambiamento, si presenta come una lotteria interattiva: in ognuna delle 14 puntate di Carramba che fortuna!, questo il titolo del programma, i telespettatori, giocando con il loro biglietto insieme a Raffaella, hanno infatti la possibilità di aggiudicarsi numerosi premi per centinaia di milioni di lire, fino alla vincita di 1 miliardo, al termine di ogni puntata. E questo grazie al nuovo biglietto ideato che,oltre ad avere il classico numero di serie che concorre all'estrazione finale (15 miliardi il primo premio del 6 gennaio), contiene anche un numero coperto a sette cifre, del tipo gratta e vinci, con il quale è possibile giocare durante la trasmissione del sabato sera.La scommessa viene vinta in pieno, basti pensare agli ascolti dell'ultima puntata: 12.547.000 telespettatori con uno share medio del 53.57%. Ma sicuramente non va dimenticata la puntata "storica" con Diego Armando Maradona ospite, il cui ritorno in Italia viene salutato da oltre 13.000.000 di telespettatori. Insomma, un bilancio estremamente positivo, che porta la Rai a chiedere a Raffaella di ripetere la fortunata esperienza di Carramba che fortuna! anche per l'edizione 1999/2000. Il ritorno in Italia dopo l'esperienza in Spagna è segnato anche da altri momenti importanti: è autrice per Raidue (maggio 1997) di Furore, il programma che lancia Alessandro Greco, il giovane conduttore scelto proprio dalla Carrà, che si rivela così anche una valida talent scout. A novembre dello stesso anno va in onda su Raiuno Mamma per caso, fiction in quattro puntate con Raffaella nel ruolo di attrice. Anche in questo caso, buoni esiti di ascolti e il progetto di fare una seconda serie di film-tv.Il 1999 la vede ancora autrice di due nuovi programmi: il primo, una striscia quotidiana in onda subito dopo il TG1 delle 20, dal titolo Navigator- Alla ricerca di Ulisse, condotto dall'attore Enzo De Caro.

Al MIP TV di Cannes, Navigator riceve il Premio Internazionale della Critica Europea, come programma più innovativo dell'anno.Il secondo, sempre per RaiUno, è un nuovo show del sabato sera dal titolo Segreti e… bugie: in diretta tv, le divertenti e curiose confessioni di tanta gente comune e di numerosi vip, arbitrate con "candida" ironia da Michele Cucuzza e Katia Ricciarelli, lanciati, sempre da una Raffaella "talent scout", nella conduzione di un programma di prima serata. Alla luce degli entusiasmanti risultati di Carramba che fortuna, la Rai chiede a Raffaella di proseguire il programma per altre due edizioni.Inutile dire che il grande successo viene bissato altre due volte, con enorme sooddisfazione di Raiuno e dei Monopoli di Stato.All'inizio del 2001 e del terzo millennio, salutata la felice terza edizione di Carramba che fortuna, Raffaella affronta una nuova sfida: quella del Festival di Sanremo e del Dopofestival.

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